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Vedi tutte12.11.2021
L’ industria internazionale della pelle si mobilità alla COP26 per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, dando priorità ai materiali naturali
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Dani, insieme ad altre 30 organizzazioni internazionali dell’industria della pelle, ha invitato oggi la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) del 2021 a dare la priorità ai materiali naturali come mezzo per mitigare direttamente l’impatto climatico. Il “Manifesto della pelle”, scritto dalle organizzazioni, sfida la COP26 a riconoscere le caratteristiche cicliche ed efficienti dal punto di vista climatico delle fibre naturali e il loro potenziale per ridurre l’impatto climatico dei prodotti di consumo.
“Le fibre naturali fanno parte del ciclo del carbonio biogenico e come tali sono costituite da carbonio che è stato nell’atmosfera per millenni”, afferma il Manifesto della pelle. “Queste materie prime prontamente disponibili, se prodotte in modo etico e corretto, sono un importante sostituto dei combustibili fossili, riducendo la necessità della sua estrazione e trattenendo più carbonio nella terra. Inoltre, alla fine della vita, i materiali naturali prodotti correttamente si biodegraderanno, limitando il loro impatto e mitigando le emissioni nocive, come l’inquinamento da microplastiche, spesso associato ai materiali sintetici”.
Il Manifesto rileva inoltre che i materiali naturali, come la pelle, sono spesso scartati a causa di una mancanza di comprensione del processo di produzione e della sua catena di approvvigionamento, o attraverso l’applicazione di una scienza discutibile in generale sotto forma di valutazioni del ciclo di vita incomplete e incomparabili o obsolete ( LCA). I materiali alternativi, spesso alternative sintetiche a base di combustibili fossili, usano questa confusione per fare affermazioni prive di fondamento sulla loro sostenibilità.
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