Sandro Vicari: L’heritage ispira l’arte calzaturiera.

Intervista ad Alessandra Vicari, Presidente e CEO di Sandro Vicari

Sandro Vicari è un calzaturificio storico della Riviera del Brenta, distretto che ha la sua specificità nel fatto che la quasi totalità delle calzature griffate presenti sui mercati mondiali sono totalmente prodotte, e in parte anche ideate, nei calzaturifici della zona, con una produzione che rappresenta circa il 20,2%  del sistema calzaturiero nazionale, con esportazioni intorno all’90%. Anche la nostra azienda produce per alcuni grossi gruppi internazionali, prevalentemente francesi e americani. Abbiamo poi mantenuto una piccola produzione con il nostro marchio, Sandro Vicari, che ideiamo, produciamo e commercializziamo nei principali mercati mondiali. Scopri di più: www.sandrovicari.it

Ci racconti com’è nata la collaborazione con DANI?
 Il contatto è avvenuto tramite nostro primario cliente - un importante brand di pelletteria francese - che è tradizionalmente molto attento alla sostenibilità del proprio prodotto, con la ricerca e l’utilizzo anche nella calzatura di pellami con elevati standard qualitativi e compatibili con una rigida SCRL. 

Esiste un motivo particolare per cui avete scelto di collaborare con DANI?
Anche nella nostra azienda è in corso un programma di sviluppo della sostenibilità. In una filiera complessa e diversificata quale quella calzaturiera, in cui spesso è difficile rintracciare parametri di sostenibilità̀, è importante avere dei partner che garantiscano alcuni elementi essenziali, adottando processi produttivi che offrano gli item della sostenibilità̀ ambientale, e non solo. Abbiamo apprezzato da subito la serietà dell’azienda e le caratteristiche del prodotto, che si sposano perfettamente con i nostri valori aziendali e con l’artigianalità e la qualità delle nostre calzature. 

Quali sono i punti di forza della pelle DANI che vi hanno conquistato e hanno reso la partnership così longeva?
 La qualità del prodotto e l’ampio assortimento, che denotano competenza, professionalità e un’accurata conoscenza del mercato e delle sue esigenze. 

Cosa ne pensa dei materiali alternativi alla pelle?
Nel settore della calzatura di lusso possono essere presentati materiali alternativi alla pelle, ma le Collezioni non possono prescindere dall’utilizzo dei pellami. Sicuramente la ricerca dei materiali alternativi avanzerà nei prossimi anni e tutti i brand cercheranno di inserire prodotti realizzati con materiali con un minore impatto ambientale. Però la pelle, che è in primis un sottoprodotto della produzione di altri settori (la pelle viene lavorata in quanto scarto alimentare), presenta caratteristiche insostituibili quali la morbidezza, la resistenza, la traspirabilità  e non è assolutamente incompatibile con un’ottica di sostenibilità, qualora il suo trattamento venga svolto in maniera etica, responsabile ed ecocompatibile. 

Infine, come immagina il futuro delle calzature?
Sicuramente i consumatori, soprattutto le nuove generazioni, stanno dimostrando un sempre maggiore interesse verso prodotti più sostenibili. Questa maggior domanda sta accelerando la transizione, andando verso la biodiversità, la circolarità, senza tralasciare l'agenda sociale.  D'altra parte, non tutti sono disponibili a pagare di più per tali prodotti. E non ci si può aspettare neppure che l'industria supplisca a tali problematiche sacrificando il ritorno economico o deliberando investimenti talvolta troppo onerosi.  Per questo, nel nostro settore, dal punto di vista del consumatore la sostenibilità si dovrebbe tradurre nel “buy less, buy better”, privilegiando la qualità del prodotto e della materia prima e quindi la durata, la prospettiva di vita dell’articolo. E dal punto di vista aziendale, saranno quei brand che riusciranno a combinare la sostenibilità ambientale e quella economica che si troveranno in una situazione di vantaggio competitivo e dunque verranno premiati dal mercato.